Buon Natale a tutti e un anno di belle notizie, da leggere e da annunciare

Buon Natale a tutti e un anno di belle notizie, da leggere e da annunciare

24 Dicembre 2018

A mezzanotte, chiusa l’ultima edizione della Gazzetta dello Sport nella redazione di Crescenzago, ci siamo trasferiti nel capannone della Padel Factory di Tribiano per un mini-torneo di padel?. E poi, verso le 2 della Vigilia di Natale, panettone, spumante e auguri. ??
Apparentemente la riunione sediziosa di una decina di colleghi affetti da sindrome di Peter Pan. In realtà abbiamo celebrato un rito, anche a costo di rubare qualche ora di Natale alle famiglie.
Abbiamo tenuto accesa quella fiammella di amicizia o, per lo meno, di confidenza divertita, che è ossigeno in ogni ambiente di lavoro e che invece rischia di essere soffocata dalla competitività, dalla quotidianità logorante, dalle difficoltà contingenti, dall’abbrutimento dei tempi e dei modi.
Anche in Gazzetta.
Il gioco è la miglior carbonella sul mercato per questo tipo di fiammelle. Fa sorridere e rende squadra.

Chi vuole sbolognare il tutto come retorica da “vecchia Gazzetta” o come melassa natalizia, prego, s’accomodi.

I valori della “vecchia Gazzetta” resteranno comunque la nostra stella cometa: umanità di rapporti, rispetto delle persone, allegria di redazione, orgoglio di appartenenza, competenza e schiena dritta, la scelta del giusto prima che dell’utile.

Valori che ho imparato dal direttore che mi ha assunto, Candido Cannavò, e da colleghi come Daniele Readaelli, che ci ha lasciati un anno fa, ma che non è mai stato così vivo cone la notte scorsa nel capannone di Tribiano. Là dentro c’era il suo spirito, il suo cuore enorme. Se il destino non fosse stato tanto bastardo, sarebbe stato con noi a spadellare. Sicuro come l’oro.

Buon Natale a lui e a tutti i miei colleghi, a cominciare da quelli che hanno dovuto lasciare una famiglia per venire a Milano. Auguri a quelli in pensione, è grazie al loro lavoro e alla loro passione che siamo quel che siamo. Auguri ai giovani contrattisti che, con la stessa passione, cercano di entrare da una porta che si fa sempre più stretta. Natale è tempo di speranza: credeteci! Il giornalismo cambia, ma non muore. Dura dal tempo degli angeli: il loro annuncio ai pastori del presepe resta a oggi il più grande scoop della storia.
E auguri a tutti i colleghi oltre il confine roseo, con un pensiero prezioso per Antonio Megalizzi e a quanti soffrono per la verità e la dignità del mestiere.

Infine auguri alla cara vecchia carta che apparentemente tradisco con questi auguri social. Ma non è vero. Le voglio troppo bene.
Lunga vita a lei. E a noi.

Buon Natale ? a tutti e un anno di belle notizie, da leggere e da annunciare.

#LuigiGarlando

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