Battezzato a Bari il Manifesto della comunicazione non ostile per lo sport #LoSportCheMiPiace

Battezzato a Bari il Manifesto della comunicazione non ostile per lo sport #LoSportCheMiPiace

30 Novembre 2018

Battezzato a Bari il Manifesto della comunicazione non ostile per lo sport #LoSportCheMiPiace

E’ consigliata l’assunzione prima di scendere in campo o di accomodarsi allo stadio

  1.  Virtuale è reale – Sport è dare sempre il meglio di sé. Per questo sia in gara, sia nella vita e nel mondo virtuale, sostengo i valori della correttezza, della condivisione e del rispetto
  2. Si è ciò che si comunica – Da atleta, da tifoso o da commentatore, so che i miei discorsi dicono chi sono, e quanto credo nello sport che amo. Faccio sì che siano forti, leali, onesti e gentili
  3. Le parole danno forma al pensiero – Cerco sempre parole giuste. Governo l’adrenalina e l’emozione con il rigore del mio pensiero. Controllo i toni perché lo spirito sportivo vinca anche nella sconfitta
  4. Prima di parlare bisogna ascoltare – Mi alleno ad ascoltare. Ascolto l’allenatore, l’arbitro, i compagni. Ascolto le lodi, e ascolto le critiche. Ascolto il mio corpo. Ascoltando divento più forte e migliore
  5. Le parole sono un ponte – Lo sport è un linguaggio che tutti capiscono e il messaggio dello sport è potente: faccio sì che sia positivo, pieno di speranza. Che ispiri le persone. Che le unisca
  6. Le parole hanno conseguenze – Le mie parole hanno peso e valore: possono influire su molte persone rendendole peggiori o migliori. Dunque, anche in piena emozione agonistica parlo con misura
  7. Condividere è una responsabilità – Sono responsabile dei contenuti che condivido. Esalto la sapienza tecnica, la bellezza, l’armonia, le storie che rincuorano. Condanno il tifo cieco, cattivo e ostile
  8. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare – Nello sport non esistono nemici, ma solo avversari: li rispetto perché, senza di loro, non c’è gara. Rispetto regole, arbitri e giudici: sono i garanti della mia passione
  9. Gli insulti non sono argomenti – Ricordo che lo sport è fair play: gioco leale. L’agonismo è confronto positivo, mentre l’insulto è debole, vigliacco, incivile. Aggredire è il contrario di competere
  10. Anche il silenzio comunica – Il silenzio vince: è concentrazione e autocontrollo. Evito le parole vuote e inutili. Quelle violente non mi servono: so dimostrare la mia forza e il mio valore coi fatti.

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